QUARTETTO INDACO -quartetto d’archi
31 Ottobre 2024, ore 20.30
Auditorium San Barnaba, Brescia
Giacomo Puccini “Crisantemi”, Elegia per quartetto d’archi ( 1890 )
Cosimo Carovani Quartetto n.10 “In sienem Schatten” ( 2023 )
– In seinem Schatten
– Ruhe
– Und immer hö ich’s rauschen
– Sei gut
Ludwig van Beethoven Quartetto per archi n.11 in fa minore, op.95 ( 1810 )
– Allegro con brio
– Allegretto ma non troppo
– Allegro assai vivace, ma serioso
– Larghetto espressivo
– Allegretto agitato
Felix Mendelssohn Quartetto per archi in mi minore, op.44 n.2 ( 1837 )
– Allegro assai appassionato
– Scherzo. Allegro di molto
– Andante
– Presto agitato
“Emergeva uno splendore di suono meraviglioso, esecuzione impeccabile, perfezione di equilibrio e un senso complessivo di raffinatezza avvolgeva l’esecuzione del Quartetto Indaco, che dimostrava anche di essere capace di proiettare anche il più flebile sussurro di suono senza sforzo e di emettere grandi volumi di suono senza mai una traccia di bruttezza.” (R. Markow)
“Compatto, ricco di smalto e fervore, una vera rivelazione. Il Quartetto Indaco ha nelle sue frecce quelle che colpiscono il bersaglio con chiara precisione, concentrazione e grande abilità.” (il Giornale di Vicenza)
Il quartetto Indaco è nato per essere la massima espressione del pensiero di quattro vie. Vie che affondano le loro radici, lontano nel passato e nelle passioni di ognuno dei suoi membri. L’amore per la ricerca, per la pluralità dei generi e per le mille declinazioni delle voci di oggi, di ieri e del futuro sono il motore costante che l’Indaco porta sempre sui tanti palchi calcati, con sincerità, freschezza e dedizione. Il quartetto viene vissuto dai suoi componenti come un laboratorio artistico e sociale, un circolo che include nel suo viaggiare tutti coloro che lo hanno accompagnato.
Costituto da Eleonora Matsuno e Ida Di Vita ai violini, JamiangSanti alla viola e Cosimo Carovani al violoncello il quartetto ha trionfato al concorso internazionale di Osaka nel 2023 (medaglia d’oro e due premi aggiuntivi), avvenimento storico per la scena quartettistica italiana, ed è uno dei gruppi più interessanti e versatili della sua generazione affermandosi così sul panorama internazionale con grande autorevolezza, forza e vivacità.
Ognuno dei suoi membri ha una formazione trasversale, che va dall’insegnamento, alla musica antica, fino a ruoli di leading in orchestra.
Altra peculiarità del quartetto è di avere un “compositore in residence”, che è lo stesso violoncellista del gruppo, che scrive attivamente per la sua formazione, componendo brani cuciti su misura, insieme a musiche ed arrangiamenti originali per i molti progetti che il quartetto ama sempre sviluppare; primo fra tutti il progetto “Moto Contrario” incentrato sulle disabilità psichiche, patrocinato dalla piattaforma europea MERITA e in collaborazione con la Visual Artist Letizia Castellano, che sviluppa un percorso narrativo tra la storia di Robert Schumann e quella della violinista anglo coreana Sarah Kim-Cross, la quale si è proposta, con le sue parole, di portare all’attenzione dell’umanità il suo percorso doloroso attraverso la malattia e tutte le sue implicazioni. Una delle grandi missioni del quartetto, oltre all’insegnamento nelle maggiori istituzioni statali, è quella di ricreare e riscoprire quell’esperienza propria della musica da camera, portando la musica anche in luoghi inconsueti – come le carceri- e lavorare con le scuole e le imprese usando il quartetto come metafora di ascolto, crescita, accettazione e condivisione aperta.
Il quartetto è anche il promotore del format Qu.B.E. (Quartet Based ensamble), insieme all’orchestra Milano Classica, dellaquale è quartetto in residence dal 2017, che unisce la profonda conoscenza dell’orchestra da camera a quella del quartetto, lavorando su progetti di adattamento e approfondimento del repertorio per orchestra d’archi.
Dalla comunicatività potente unita a una visione diversa del repertorio, il quartetto collabora attivamente con voci importanti dell’arte come Alexander Lonquich, Alessandro Taverna, Giovanni Bietti, David Krakauer, Mao Fujita, Avi Avital, Julian Bliss, Uri Caine, Claudia Barainsky.
Nato nella culla italiana del quartetto della Scuola di Musica di Fiesole grazie all’impulso di Piero Farulli, accanto al percorso accademico con il loro mentore Oliver Wille (Kuss Quartet), il quartetto ha imparato l’arte con grandi personalità della scuola quartettistica come Günter Pichler (Primarius Alban Berg Quartet), Reiner Schmidt (Hagen Quartet) e il grande vate tedescodel quartetto Eberhard Feltz.
Il quartetto Indaco è un Artista Pirastro.
Nel 2024 è uscito il suo CD in omaggio ad Osaka, pubblicato dalla Da Vinci Publishing, con il mastodontico quartetto n. 15 in Sol maggiore D887 di Franz Schubert, brano che ha coronato la loro vittoria, i cinque movimenti op. 5 di Anton Webern e il decimo quartetto di Cosimo Carovani “In seinem Schatten”.
Eleonora Matsuno suona il violino del 1869 di J. B. Vuillaumeappartenuto a Paolo Borciani il leggendario primo violino del quartetto italiano, grazie ad un prestito privato.
Ida di Vita suona un violino anonimo del 1832. Jamiang Santi suona una viola a lui dedicata dal liutaio polacco Adam Stalmach del 2019. Cosimo Carovani suona un violoncello Charles Claudot del 1840 di sua proprietà.