INCONTRI CON L’INTERPRETE – JunLin Wu

Intervista a JunLin Wu

a cura di Dario Falcone

 

Domenica 13 ottobre avremo il piacere di ascoltare Jun Lin Wu, pianista vincitore del Concorso pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli di Brescia (2023). Ha studiato al Royal College of Music di Londra sotto la guida di Dmitri Alexeev, dove, nel 2022, ha conseguito la laurea e il master con lode e gli è stato conferito il prestigioso Artist Diploma. JunLin ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica di Roma, il Bazzini Consort di Brescia, l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, l’Orchestra Sinfonica di Guangzhou, l’Orchestra Sinfonica di Shenzhen, l’Orchestra Filarmonica di Xiamen e molte altre rinomate orchestre sinfoniche in patria e all’estero. Ha tenuto numerosi recital da solista nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia, ricevendo l’unanime consenso della critica. Nel 2019 ha debuttato alla prestigiosa Wigmore Hall di Londra. Recentemente, ha vinto il 24° Concorso Pianistico Internazionale Scriabin di Grosseto e il 13° Concorso Pianistico Internazionale a Lione; è stato inoltre Semifinalista al Concorso Pianistico Internazionale di Sydney, ricevendo il Premio per la migliore esecuzione del brano di un compositore australiano e il Premio per il miglior recital della seconda prova.

Il programma che ascolteremo domenica 13 ottobre a Brescia, in occasione del concerto inaugurale della 53^ Stagione Concertistica, prevede l’esecuzione di importanti pagine pianistiche di F. Chopin e A. Scriabin, mettendo a confronto i poeti del pianoforte di epoche e sensibilità diverse, ma con forti punti di contatto. È noto, infatti, che tutta la prima produzione scriabiniana è profondamente legata a Chopin. E lo Scriabin che ascolteremo appartiene proprio al catalogo giovanile dell’autore.

Ho avuto occasione di incontrare JunLin e di rivolgergli qualche domanda.

 

Come è nato il tuo amore per la musica?

Amo ascoltare musica sin da quando ero molto piccolo, circa cinque o sei anni. Riuscivo a memorizzare le note e a ripeterle al pianoforte subito dopo aver ascoltato qualcosa. Questo è stato il motivo principale per cui ho continuato a interessarmi alla musica.


E come ti sei avvicinato al pianoforte?

Non ricordo bene… A casa avevo un vecchio pianoforte verticale (quando avevo quattro anni). Credo che all’inizio i miei genitori volessero solo che mi sedessi lì e che facessi silenzio!


Quale repertorio preferisci? Ti interessa la musica da camera?

La musica da camera mi appassiona sempre, ho fatto molti concerti da camera quando studiavo a Londra. Semplicemente, direi che preferisco sempre il repertorio capace di esprimersi con un bel suono.


Il repertorio che proporrai il 13 ottobre comprende un’interessante panoramica della produzione di Chopin, da un brano salottiero e divertente come le Variazioni brillanti op. 12 alla visionaria Polonaise op. 44. Quali sono le tue idee su questo autore fondamentale del repertorio pianistico?

La mia intenzione è fare sempre in modo che pochi pezzi in un concerto siano collegati come una sola composizione sul palco, come se potessero costituire un arco narrativo unitario.


Le opere di Scriabin che eseguirai appartengono ancora alla sua prima produzione, quella più legata al mondo poetico e formale di Chopin. Tuttavia, gli ideali messianici ed esoterici espressi da Scriabin nei suoi numerosi scritti possono essere ancora fonte di ispirazione?

Ho sempre amato la musica di Scriabin, ma non ho ancora molto tempo per lavorare su di essa. Potrei dire che l’ispirazione delle sue prime opere, come l’op. 8, è simile ad un’ombra che copre la sua prima metà della vita.


Hai mai avuto l’opportunità di esibirti al di fuori dei tradizionali contesti concertistici? Pensi che la musica possa avere un ruolo importante nella società?

Mi sono esibito in molti concerti suonando al di fuori di contesti  tradizionali, davvero molti. Sono d’accordo con il fatto che la musica è sempre parte della vita delle persone. Per quanto mi riguarda, direi che è parte dell’anima. Penso che l’essere umano non possa vivere senza musica, compresi tutti i tipi di musica.


Infine, potresti suggerirci una tua performance da ascoltare?

Vorrei condividere un importante pezzo di Beethoven, le Variazioni Diabelli, che ho suonato tre anni fa quando mi stavo laureando.